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Sciando con Dee Dee

SCIANDO CON DEE DEE

Niente come la musica che possa portarti “fuori”… ad esprimere tutto te stesso. Niente come lo sci che possa darti le stesse sensazioni e infinite possibilità di espressione. Spirito fortemente libero e solide basi tecniche sono gli ingredienti per un mix esplosivo di puro piacere.

Mi sono piazzato al computer per scrivere questo articolo e ho fatto “l’errore” di mettere un po’ di musica: youtube>Dee Dee Bridgwater. Una delle più grandi cantanti contemporanee di soul-jazz. Musica soul: “la musica dell’anima…”. Non ho scritto nulla per diverse ore, ma ho sciato, sciato, sciato con Dee Dee e i suoi fantastici musicisti, con Dee Dee e Ray Charles in storici duetti… e ancora ho sciato, sciato, sciato, di brano in brano…

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Foto 2 e 3: Azione Naturale
Sciare è come camminare o correre. Saper alternare l’equilibrio a destra e sinistra rispettando un ritmo costante o passando da un ritmo all’altro e’ l’elemento da cui partire per trasformare
la nostra sciata in una danza.

Dico “ho sciato” perché nell’espressione profondamente libera dei loro gesti, nell’intensità e nella modulazione della voce, nel coinvolgimento totale del gruppo, nelle improvvisazioni del tastierista che “vola” intensamente nel suo cielo, ho immaginato, ho visto e ho sentito il piacere di sciare tra amici su pendii infiniti e nevi soffici, aria frizzante e neve in viso, cambi di pendenze e passaggi dove liberare la fantasia, inventare strade e percorsi improvvisando con disinvoltura di curva in curva, urlando di piacere e pensando senza pensare: “…ma quanto bello è?!?!!!” Ho visto tutti noi, a turno, riempire lo schermo come inquadrati in primo piano dalla telecamera per un assolo esilarante tra sbuffi di neve, come il sassofonista o il tastierista o il batterista in assolo sul palco della mitica Dee Dee…

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Mi sono detto ancora una volta… (e questo è il “credo” in Jam Session!) che nell’insegnare noi maestri dobbiamo sempre trasmettere il messaggio che la tecnica non deve essere il fine, ma il mezzo per esprimere una sempre più libera fantasia e naturalezza, per trarre dalle nostre sciate ancora più piacere e un senso di gioiosa libertà. Insegnare l’essenza della tecnica, orientare la mente dell’allievo alla sostanza e al piacere di nuove e migliori abilità motorie, fargli fare esperienze pratiche che arricchiscano il suo bagaglio motorio senza perdersi in rigidi e ostinati tecnicismi o presunti abbellimenti stilistici. Nella musica come nello sci è importante sviluppare in parallelo abilità tecniche e creatività, senza il terrore continuo delle “stecca”…

La tecnica dello sci deve essere capita bene e subito applicata a tutti i terreni senza la paura dell’errore, perché tecnica, adattabilità e spontaneità del gesto crescano insieme, al servizio della fantasia e della gioia di sciare… Guai a limitarsi a fare sempre gli stessi archi su pista liscia, rischiando di convincersi che sciare bene significhi “saper fare gli archi giusti”, per poi magari disgregarsi alla prima asperità !…

Ma quali sono le cose di tecnica che servono allo sciatore comune per potersi permettere di essere uno sciatore “creativo” anziché uno sciatore costruito e “imbalsamato”?

Possono essere molte ma ne metterei due davanti a tutto. Una prima cosa che unisce tutti i livelli e che è la più naturale, tutti l’abbiamo dall’età di circa un anno: è l’alternanza di equilibrio, è camminare! Dal piede esterno ad una curva all’esterno dell’altra. Sciare è come camminare, o correre. La seconda è il ritmo. Saper alternare l’equilibrio a destra e sinistra rispettando un ritmo costante o passando da un ritmo all’altro diventa una danza, anche se andiamo a spazzaneve. Sappiamo camminare? Sappiamo alternare l’equilibrio su un piede e sull’altro con ritmo, elasticità, continuità, fino a correre senza esitazioni, anche su terreni impervi? Allora è impossibile che non possiamo imparare a sciare da subito in modo corretto, poi in modo vivace e creativo e poi ancora in modo grintoso e sportivo.

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Foto 8: Concentrazione – Prontezza – Anticipo
Quando corri guardi sempre in anticipo dove vai ad appoggiare il piede. individuare la zona dove l’appoggio del piede prenderà consistenza permette di andare spontaneamente a prendere equilibrio su “quel” piede in “quel” punto e tutto il corpo si muoverà verso quell’obiettivo con la dinamica corretta.

Foto 9: Determinati – Svegli e Scaltri
Azione delicata ma comunque carica di determinazione quando si scia in neve fresca o su terreni mossi. è importante non rimanere sul passo e non bloccare le spalle indietro. Concentrare l’attenzione sulla non interruzione del ritmo e sulla modulazione della forza sul piede esterno lasciando correre le spalle in avanti mentre il piede va ad appoggiare.

Foto 10: Massima Concentrazione
Determinazione, grinta, cattiveria, gradualità, delicatezza e potenza nei “passi da gigante” dove anche possiamo applicare l’idea di una corsa a grandi passi con l’alternanza di equilibrio portata ai massimi livelli di impegno muscolare.

Foto 11: Autunno a Bomba!
Grandi sciate allo Stubai e Madonna di Campiglio negli appuntamenti autunnali di Jam Session.

Che sciamo a spazzaneve, a sci paralleli in mezza derapata, oppure in conduzione, chi ci vede dovrà sempre dirsi: guarda quello come si diverte! Voglio provarci anch’io!

E non dire: guarda quello come tribola, tutto storto e forzato in quelle posizioni innaturali! Ora, sembrerebbe che stiamo parlando a sciatori poco esperti… Sì. Ok. Ma ancora e di più agli sciatori buoni, esperti o presunti tali, perché sono loro che pur avendo molta pratica hanno anche molte lacune e ruggini antiche, parti del corpo rimaste sciisticamente rigide e ignoranti. Scioltissimi invece quando camminano. Forse può servire pensare semplicemente che sugli sci si può e si deve alternare l’equilibrio con la stessa naturalezza di una camminata e con l’elasticità di una corsa e non pensare di dover fare chissà che cosa e chissà con quale nuova tecnica. Chiudete gli occhi, pensate di correre al rallenty, sentite la fase aerea e gli appoggi, il peso del corpo che si scarica sul terreno con piede e caviglia elastici e forti, e mentre un piede appoggia e rilancia potente, l’altro rilassato avanza cercando l’appoggio successivo. Pensatelo con gli sci ai piedi appoggiando i piedi un po’ di spigolo. Senza mai rimanere legnosi sul passo.

Semplice! Semplice e da tenere sempre presente, per non perdersi alla ricerca di cose strane e non perdere il senso ed il tempo dell’azione. Il ritmo, inteso inizialmente come un andare a metronomo diventa via via un concetto più ampio, diventa il gestire i tempi dell’azione che può essere di curva in curva più lunga, distribuita e progressiva o più intensa e con rapide alternanze. E qui diventa fondamentale osare con fantasia e divertirsi a decidere in anticipo come variare il passo in base agli spazi, alla velocità, agli ostacoli, col piacere di interpretare, improvvisare, inventare.

Per il piacere di sciare, come essere sul palco e un tutt’uno con una musica che ci prende.

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